lunedì 29 giugno 2015

Il profumo dell'estate

Finalmente è il momento di godersi a pieno i frutti del lavoro iniziato qualche mese fa.
Il basilico che avevo seminato è finalmente profumatissimo.
Dopo averlo fatto germogliare in semenzaio, ho direttamente trasferito le micro-piantine nell'orto, ora orgogliosamente dotato anche di un impianto di irrigazione a goccia, che ha reso tutto più facile e più eco-sostenibile.
Le piante di basilico sono alternate a quelle di pomodoro, perché l'abbinamento è perfetto non solo nel piatto ma anche nell'orto (si dice che hanno delle interrelazioni positive, di cui non conosco esattamente le specifiche ma ho notato che funzionano!).
Ho seminato diverse varietà di basilico (mi sono limitata a tre varietà, ma ne esistono più di cinquanta) e in periodi diversi, a distanza di 15 giorni fra una semina e l'altra, in modo da avere piante in diverse fasi di sviluppo che mi possono garantire basilico fresco per tutta la stagione.
Per una maggiore durata delle piante evito sempre che fioriscano, quindi quando sulla cima si iniziano a formare i boccioli, do una spuntatina per tagliare via l'inflorescenza.


Il bello della coltivazione del basilico è che è accessibile a tutti, non è necessario avere un orto e neanche un balcone; il basilico può essere il re della nostra cucina estiva anche se coltivato in un semplice vaso vicino alla finestra. Non è neanche necessario seminarlo; grandi soddisfazioni si possono ottenere anche comprando i vasi con le piantine che si trovano ovunque, anche al supermercato. Una volta a casa, per consentire al nostro basilico di sopravvivere per tutta la stagione e svilupparsi, è necessario rinvasarlo su un vaso più grande, preferibilmente di terracotta, se possibile con argilla espansa nel fondo, terriccio universale e sottovaso.
La piante, annaffiata poco tutte le mattine, consente di profumare tutti i piatti dell'estate.
Per poter avere un ricordo dei profumi dell'estate anche in uno spaghettino al pomodoro durante l'inverno, a fine stagione raccolgo le ultime foglie prima di estirpare le piante (il basilico è una erbacea annuale quindi muore finita la stagione), le lavo e le asciugo, e le congelo in un sacchetto.


E per che cosa si aspetta con ansia l'arrivo del basilico?
Personalmente, senza dubbio per il pesto fresco.
Per il pesto vale quanto detto per la coltivazione del basilico...è una ricetta accessibile a tutti.
Certo, una delle salse più famose del mondo  nella sua versione originale, il pesto genovese doc, richiede molta cura ed attenzione dalla scelta della varietà del basilico al materiale del mortaio, ma per godersi a casa uno spaghetto al pesto sano e profumato basta veramente poco.
Ovviamente come per ogni ricetta molto semplice la buona riuscita del piatto dipenderà sostanzialmente dalla scelta della materia prima; il basilico appena colto è già una garanzia e più la pianta è piccolina e meglio è.


Ingredienti:
50 gr di foglie giovani di basilico, lavate e asciugate 
30 gr di pinoli
30 gr di parmigiano grattugiato stagionato almeno 24 mesi
20 gr di pecorino sardo grattugiato
1 spicchio d'aglio piccolo (privato dell'anima, cioè il
nucleo interno)
qualche granello di sale grosso (l'importante è non esagerare, gli ingredienti sono già molto sapidi)
olio extravergine di oliva (ovviamente il ligure è perfetto e molto delicato, ma per un pesto con una spinta in più io amo un fruttato inteso con sentori di pomodoro, che come al solito io adoro in abbinamento al basilico) 

Basta pestare insieme basilico, pinoli, aglio, sale, aggiungendo man mano l'olio; poi aggiungere i formaggi grattugiati.
Ammettendo di poter fare uno sgarbo alla tradizione, facendo il pesto con un frullatore ad immersione in 30 secondi la salsa è pronta.
Il pesto meno lo si lavora e migliore sarà la riuscita; tutti gli ingredienti, tranne i formaggi, nel boccale e si frulla rapidamente aggiungendo olio; poi i formaggi, ultima sfrullata e via direttamente a condire lo spaghetto nel piatto (il basilico non sopporta il calore eccessivo, non va mai cotto, e il pesto mai scaldato, solo amalgamato con uno spaghetto appena scolato al dente).
Il pesto si conserva anche molto bene.
Fatto una volta in dosi più abbondanti, per il mese successivo avremo la possibilità di organizzare una cena in un quanto d'ora, il tempo di cuocere la pasta.
Una volta frullato basta versare nei vasetti il pesto, lasciandolo riposare un po' per fare in modo che l'olio salga in superficie, aggiungendo poi eventualmente un altro goccio d'olio per isolare il pesto da contatto con l'aria, evitando così che la salsa si ossidi e diventi scura. 
Chiudendo e riponendo in frigo i vasetti, il pesto si conserverà fino per un paio di mesi, e il profumo del'estate sarà sempre a disposizione!