lunedì 23 marzo 2015

Natura sulla pelle


Forse sottovalutiamo sempre un po' l'importanza dell'olio d'oliva; lo consideriamo un gregario di altri ingredienti, ciò che semplicemente serve per cucinare o condire i nostri piatti ma l'olio d'oliva, o meglio gli oli d'oliva (perché di olio non ce n'è uno solo), se di qualità e accuratamente scelti, potrebbero ben essere l'elemento principe delle nostre ricette.
Ma oggi non vi racconto nulla che abbia a che fare con la cucina.
Oggi vi racconto l'olio come elisir di bellezza.
Fa bene alla pelle, ai capelli e alle unghie.
I detergenti a base di olio d'oliva hanno un'azione idratante, emolliente ed antiinfiammatoria.
Se poi i detergenti all'olio di oliva sono autoprodotti, poi, hanno anche il vantaggio di non utilizzare tutte quelle componenti chimiche che sono normalmente indicate nelle etichette dei prodotti industriali che molto spesso hanno poco in comune con la naturalità dell'olio di oliva.


Io la soddisfazione di autoprodurmi il sapone all'olio d'oliva me la sono tolta.
E poi fare il sapone a casa è divertente e molto più semplice di quello che può sembrare ad una prima lettura delle ricette.
La prima volta che ho fatto il sapone l'ho fatto con un mio amico, Stefano, che ringrazio per avermi iniziato a questa pratica. Il suo aiuto è stato fondamentale sopratutto per capire che, anche se come descritte nei vari siti le procedure per il sapone sembrano quelle per realizzare armi di distruzione di massa, in realtà basta una mezz'ora di lavoro leggero e, con la grande soddisfazione che accompagna sempre l'autoproduzione, il sapone è fatto.


Dopo aver selezionato le ricette e istruzioni che mi sembravano maggiormente affidabili, mi sono procurata tutto il materiale necessario (comprese le mascherine per evitare di respirare i fumi sprigionati dalla soda, anche se in realtà a me non sono parse strettamente indispensabili, soprattutto se si può lavorare in spazi aperti, però vuoi mettere la soddisfazione di giocare al piccolo chimico con tanto di occhiali di protezione e la mascherina?!?!).
Nei miei primi esperimenti  ho usato solo olio extravergine di oliva degli ulivi che la mia famiglia ha in Salento.
L'olio ideale per fare il sapone è l'olio di oliva (extravergine o no) dal gusto dolce e rotondo, dall'aroma non troppo forte, ed è fondamentale che sia non troppo vecchio.
Il sapone, infatti, anche se aromatizzato, mantiene nel suo odore di base le caratteristiche dell'olio che è stato utilizzato.


Ho fatto il mio primo sapone seguendo la ricetta più semplice.
Una volta raggiunta la fase di nastro (quella della foto sopra) ho aggiunto altri ingredienti, direttamente dal mio orto.
In un caso ho aggiunto un trito di rosmarino che, con le sue proprietà astringenti, ha un effetto tonico, antisettico e purificante, e olio essenziale all'arancio amaro, abbinamento non scontato ma buonissimo.
In altro caso, invece, ho utilizzato i fiori di lavanda essiccati con olio essenziale, sempre alla lavanda, per creare un sapone per bagni rilassanti, con proprietà antisettiche, addolcenti e riparatrici della pelle.
Ho aggiunto molto più delle 20 gocce di oli essenziali indicati nella maggior parte delle ricette perché quando il sapone si indurisce la maggior parte del profumo svanisce;una volta pronto il sapone avrà un'odore decisamente meno intenso di quello che assume nella fase di preparazione. 
Dopo circa 48 ore dalla preparazione ho sformato il sapone e tagliato a coltello dei bellissimi quadrettoni irregolari di sapone e li ho lasciati riposare per 6 settimane.
Questo sapone è diventato il sapone ufficiale di casa mia e, ben confezionato con carta velina, nastri garzati e centrini di carta, l'ho usato anche per fare regalini per Natale o in altre occasioni. 


 Ma la sperimentazione della saponificazione non finisce qui.
Ovviamente l'ingrediente principe rimarrà sempre l'olio d'oliva, ma probabilmente proverò anche ad aggiungere piccole dosi di altri oli, soprattutto per aumentare la schiuma del sapone (al momento in pole position si piazza il burro di cacao, ma si vedrà). 
Credo che applicherò anche il c.d. "sconto della soda", cioè una riduzione del 5% della soda rispetto alla ricetta classica per ottenere un sapone ancora più delicato ed emolliente sulla pelle.
Per scegliere e calcolare al meglio gli ingredienti per la nuova ricette utilizzerò l'excel in fondo a questa pagina
Vi saprò dire....

lunedì 9 marzo 2015

Ode alla Campagna Romana


Questo fine settimana passeggiata nella campagna romana, bella, bellissima in  un luminoso sabato di marzo.
A pochi minuti di macchina dalla città ci sono spazi di naturale bellezza completamente ignorati.


"Lo sguardo della gente ignora ciò che è quotidiano e facile, nella affannosa ricerca di immagini che valga la pena raccontare agli amici. Sono la dimensione, il record dei Guinness, l'imponenza e l'importanza a stimolare le persone, ad accendere il loro interesse: così ci perdiamo le mille, preziose e profonde esperienze quotidiane. Perchè anche l'eccezionale, dopo u po', non basta più a soddisfarci, diviene una parte occasionale delle nostre vite, una percentuale minima del nostro tempo consacrato alla quotidianità, un prigioniero recluso nelle rare vacanze  [...] quanto sarebbe meglio aprire gli occhi davvero per scoprire che l'eccezionale, l'unico, l'incredibile, il miracoloso sono sempre qui con noi, intorno a noi, dentro di
noi! [...]
 L'amante della natura non avrà a pentirsi del tempo dedicato all'esplorazione della residua campagna romana."
Tornata a casa dalla libreria ho recuperato un libro, acquistato qualche anno fa, di Marco Scataglini dal titolo Tutt'intorno a Roma - Viaggio alla scoperta della campagna romana e, sfogliandolo, ho letto questo passaggio che rende perfettamente l'idea del perché una semplice passeggiata in campagna può essere così appagante.


Ma il piacere dei panorami del Parco della Marcigliana è stato un puro caso, un incidente di percorso. L'idea della passeggiata non è nata, infatti, dal desiderio di appagare la nostra vista, bensì il nostro gusto.
Per chi ama il sapore della natura, le verdure dell'orto, il pane e la pasta fatta in casa, per chi a ricreazione a scuola mangiava pane e salame del contadino, per chi la merenda la faceva con lo zabaione delle uova del pollaio, non è facile rassegnarsi a cucinare e mangiare la carne del supermercato.
Proprio no, non trovo affatto allettante l'odore e il sapore (ed anche la consistenza, ad onor del vero) della carne di produzione industriale. Se poi mi fermo a pensare agli allevamenti da cui essa proviene mi passa ancor di più la voglia di mangiarla. 
Non serve essere un vegetariano o vegano convinto, anche un  onnivoro può non condividere i metodi degli allevamenti industriali. 
Allora è nata la ricerca di una carne diversa e siamo arrivati all'Azienda agricola Fortunato.


Dopo esserci lasciati affascinare dalla campagna circostante e soprattutto da suoi tenerissimi ospiti abbiamo deciso di provare carne, formaggio e yogurt dell'azienda agricola e siamo rimasti molto soddisfatti.
Tutto ha un proprio sapore autentico e deciso.
Vale la pena organizzarsi un po' per poter poi nutrirsi di cibo che sia degno di essere mangiato.
Del resto se poi tutta l'organizzazione richiesta è un piccolo spazio nel freezer e una passeggiata in campagna ogni tanto per acquistare materie prime di qualità (sempre se non si vuole ordinare online!), be' allora è sicuro che il gioco vale la candela.