lunedì 9 marzo 2015

Ode alla Campagna Romana


Questo fine settimana passeggiata nella campagna romana, bella, bellissima in  un luminoso sabato di marzo.
A pochi minuti di macchina dalla città ci sono spazi di naturale bellezza completamente ignorati.


"Lo sguardo della gente ignora ciò che è quotidiano e facile, nella affannosa ricerca di immagini che valga la pena raccontare agli amici. Sono la dimensione, il record dei Guinness, l'imponenza e l'importanza a stimolare le persone, ad accendere il loro interesse: così ci perdiamo le mille, preziose e profonde esperienze quotidiane. Perchè anche l'eccezionale, dopo u po', non basta più a soddisfarci, diviene una parte occasionale delle nostre vite, una percentuale minima del nostro tempo consacrato alla quotidianità, un prigioniero recluso nelle rare vacanze  [...] quanto sarebbe meglio aprire gli occhi davvero per scoprire che l'eccezionale, l'unico, l'incredibile, il miracoloso sono sempre qui con noi, intorno a noi, dentro di
noi! [...]
 L'amante della natura non avrà a pentirsi del tempo dedicato all'esplorazione della residua campagna romana."
Tornata a casa dalla libreria ho recuperato un libro, acquistato qualche anno fa, di Marco Scataglini dal titolo Tutt'intorno a Roma - Viaggio alla scoperta della campagna romana e, sfogliandolo, ho letto questo passaggio che rende perfettamente l'idea del perché una semplice passeggiata in campagna può essere così appagante.


Ma il piacere dei panorami del Parco della Marcigliana è stato un puro caso, un incidente di percorso. L'idea della passeggiata non è nata, infatti, dal desiderio di appagare la nostra vista, bensì il nostro gusto.
Per chi ama il sapore della natura, le verdure dell'orto, il pane e la pasta fatta in casa, per chi a ricreazione a scuola mangiava pane e salame del contadino, per chi la merenda la faceva con lo zabaione delle uova del pollaio, non è facile rassegnarsi a cucinare e mangiare la carne del supermercato.
Proprio no, non trovo affatto allettante l'odore e il sapore (ed anche la consistenza, ad onor del vero) della carne di produzione industriale. Se poi mi fermo a pensare agli allevamenti da cui essa proviene mi passa ancor di più la voglia di mangiarla. 
Non serve essere un vegetariano o vegano convinto, anche un  onnivoro può non condividere i metodi degli allevamenti industriali. 
Allora è nata la ricerca di una carne diversa e siamo arrivati all'Azienda agricola Fortunato.


Dopo esserci lasciati affascinare dalla campagna circostante e soprattutto da suoi tenerissimi ospiti abbiamo deciso di provare carne, formaggio e yogurt dell'azienda agricola e siamo rimasti molto soddisfatti.
Tutto ha un proprio sapore autentico e deciso.
Vale la pena organizzarsi un po' per poter poi nutrirsi di cibo che sia degno di essere mangiato.
Del resto se poi tutta l'organizzazione richiesta è un piccolo spazio nel freezer e una passeggiata in campagna ogni tanto per acquistare materie prime di qualità (sempre se non si vuole ordinare online!), be' allora è sicuro che il gioco vale la candela.

1 commento:

  1. Complimenti per le foto e per la disinvolta vicinanza all'asinello

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